Lo scorso 21 luglio si è tenuto a Roma il primo Comitato Centrale congiunto tra la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e la FNO TSRM e PSTRP, la Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione, proseguendo così il discorso iniziato lo scorso aprile tra i due Esecutivi culminato con l’istituzione di un tavolo paritetico permanente di confronto tra le due federazioni.
Durante l’incontro sono stati affrontati temi importanti per le professioni coinvolte tra cui la valorizzazione delle professioni sanitarie, la formazione universitaria, che deve sviluppare e accrescere le competenze, l’attuazione del DM 77 sulla riorganizzazione dell’assistenza territoriale che, oltre che alle strutture e infrastrutture, deve pensare ai professionisti, con un fondo speciale che li garantisca anche sul territorio e la valorizzazione di genere. La presidente della FNO TSRM e PSTRP, Teresa Calandra, ha così commentato: «Oggi è una giornata da ricordare uno spiraglio di luce in questo momento incerto. Una giornata che andrà portata avanti nel tempo, perché il cambiamento non si determina in un giorno. La nostra è una Federazione che mette insieme anime professionali diverse. La nostra esperienza ci insegna che la dialettica è l’enzima che catalizza la riuscita di una convivenza armoniosa e di una crescita costruttiva. Tutte le professioni sanitarie sono necessarie e imprescindibili. Lo abbiamo dimostrato in questa pandemia: è grazie a noi se il sistema ha retto e continua a reggere. Se oggi le professioni sanitarie lavorano tutte insieme, è perché ci si confronta e si coopera. L’obiettivo è quello di condividere un progetto comune, di inclusione e valorizzazione delle competenze di ognuna».
Il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli ha spiegato che: «Il confronto tra le diverse professioni sanitarie è importante perché ogni giorno, lavorando insieme, mettiamo le reciproche competenze, in maniera sinergica, al servizio dei cittadini. Molti sono i punti di convergenza e di interesse comune. Le nostre sono professioni “condizionate”, nel senso che sono volte al fine ultimo della tutela della salute, del bene comune, che va garantito attraverso le competenze, e i principi cardine di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità. Durante la pandemia, il nostro lavoro ha tenuto in piedi il Servizio sanitario nazionale. Ci siamo messi al servizio del Paese in tanti e diversi modi, facendoci carico di compiti e proponendo soluzioni. La professione Odontoiatrica ha messo a punto un modello per la sicurezza delle cure, delle linee guida che consentono l’esercizio della professione anche in condizioni di elevata diffusione del virus. Ora stiamo aprendo una riflessione sul nostro Codice deontologico e anche questo può essere un momento che rafforzi le comuni radici».
I presidenti delle due federazioni, che insieme rappresentano oltre 700 mila professionisti, si sono confrontati anche sull’attuale crisi di governo e hanno voluto ringraziare il Ministro della salute Roberto Speranza «per l’ottimo lavoro svolto in questi tre anni. Per essere stato sempre disponibile nei confronti delle professioni sanitarie, tanto da avere subito accolto la nostra idea di istituire un contesto ministeriale a loro dedicato: la Consulta permanente delle professioni sanitarie e socio-sanitarie. Per averci sempre ascoltati e compresi. Confidiamo ora nelle scelte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: l’auspicio è che portino stabilità nel pieno di un’ondata di Covid-19 e alla vigilia della grande campagna vaccinale d’autunno con il bivalente, che può davvero essere la chiave di volta per uscire dalla pandemia».