Università degli Studi di Trieste – Corso di Laurea in Igiene Dentale

1.
Da quale anno il Corso di Studi in Igiene Dentale rientra nell’offerta formativa della Università degli Studi di Trieste e come si è sviluppato a partire da questo periodo?

Il Corso di Studi in Igiene Dentale è presente nel nostro Ateneo dal 1997. Le sue radici storiche, però, affondando ben prima nel suolo del nostro territorio. Dapprima con l’apertura, sempre negli anni ’90, della “Scuola a fini speciali per igienista dentale” che aveva sede a Gorizia. Subito dopo il corso diventa un diploma universitario e nel ’97 un corso di Laurea. Un passaggio, questo, fortemente voluto ed ottenuto grazie al lavoro della Professoressa Dorigo e dal Professor Di Lenarda, per molto tempo membro della Commissione Nazionale dei Corsi di Laurea in Igiene Dentale e oggi nostro Rettore e Direttore della SC di Chirurgia Maxillo-facciale e Odontostomatologia dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi). Avevano una visione futuristica della professione che, negli anni, avrebbe creato completezza nell’offerta odontoiatrica regionale territoriale sia in ambito pubblico che privato. Da quegli anni, molti sforzi ed investimenti sono stati fatti affinché il tirocinio clinico diventasse il punto di forza del Corso. Basti pensare che, in un primo momento, le lezioni, assieme al tirocinio clinico, si svolgevano presso i sotterranei dell’Ospedale Maggiore e, in parte, presso l’Ospedale di Cattinara. Dal 2009 la sede del Corso è l’Ospedale Maggiore dove, presso la SC di Chirurgia Maxillo-facciale e Odontostomatologia, inaugurata proprio quell’anno, il Corso può vantare un ambulatorio di Prevenzione di 8 poltrone dedicate. Ad oggi il nostro Corso è più attivo che mai, con un occhio sempre teso al futuro ma avendo cura di preservare la sua memoria storica.

2.
Nel ruolo di Responsabile delle Attività Formative Professionalizzanti, ritiene che ci siano aspetti distintivi o processi educativi specifici che contraddistinguono l’Università degli Studi di Trieste?

Di aspetti distintivi ve ne sono sicuramente diversi ma io credo che il CdS in Igiene Dentale del nostro Ateneo sia peculiare per due aspetti, l’uno in continuità con l’altro. Il primo è, senza dubbio, il tirocinio: nucleo vitale del nostro corso. Gli studenti hanno la possibilità di approcciarsi alla professione da prima in ambito pre-clinico con un’aula attrezzata con 21 postazioni manichino e tutto il materiale indispensabile per poi essere inseriti, da primi operatori, in un ambito clinico. È proprio quest’ultimo il secondo tratto distintivo: un ambiente estremamente dinamico, con diversi ambulatori (patologia orale, pronto soccorso odontoiatrico ecc) che contribuisce a creare una vera e propria cultura odontoiatrica e, soprattutto, sanitaria. Come detto precedentemente, infatti, gli studenti possono contare su un ambulatorio interamente dedicato alla prevenzione dove giornalmente vengono svolte dallo studente stesso, sotto il vigile controllo dei tutor, tutte le principali attività che competono la professione con strumentazione all’avanguardia e con dei protocolli basati sulle linee guida più recenti. Ma non è solo questo: il fatto che la SC di Chirurgia Maxillo-facciale e Odontostomatologia dia la possibilità allo studente di confrontarsi con tutte le discipline dell’odontoiatria si traduce nella potenzialità del progetto formativo. I pazienti trattati sono, nella maggior parte dei casi, pazienti a media-alta complessità (pazienti oncologici, trapiantati d’organo, pazienti radio trattati testa collo o che hanno subito interventi demolitivi sono solo degli esempi). Questa grande opportunità di esperienza sul campo (possibile grazie al progetto regionale di odontoiatria pubblica del Friuli Venezia Giulia) si traduce in un’esperienza didattica di alto livello che permette di formare un professionista le cui abilità possono essere spese nell’ambito privato ma, soprattutto, con un bagaglio esperienziale da spendere nell’ambito pubblico: il vero futuro della prevenzione. L’attuale domanda di lavoro inerente alla professione arriva dall’ambito privato e questo ci porta a pensare di relegare la professione in quello specifico contesto. Nel nostro caso diamo allo studente la possibilità di conoscere e toccare dal vivo la professione dell’ambito pubblico con tutte le sue peculiarità. Non è finita qui, il progetto formativo prevede anche progetti territoriali di prevenzione, la collaborazione con la SC Odontostomatologia pediatrica dell’IRCSS Burlo Garofalo diretto dalla Prof.ssa Cadenaro e contare, anche, su un laboratorio di Ricerca Odontoiatrica all’avanguardia la cui finalità principale è studiare i biomateriali sviluppando, così, anche attitudine e passione verso l’attività di ricerca (altro ramo del futuro da attenzionare). 

3.
Secondo i dati Almalaurea l’Ateneo ha saputo mantenere un alto grado di soddisfazione degli studenti (giudizio complessivamente positivo 94,4% nel 2022)*. Secondo lei, quali sono i fattori che caratterizzano l’alta qualità percepita dagli studenti?

Ad oggi il CdS ha un potenziale di 30 iscritti per anno accademico. Sicuramente se lo studente che si iscrive affronta ad un progetto formativo di alta qualità è possibile grazie alle persone che compongono il CdS (dalla direzione della Clinica odontoiatrica, i tutor igienisti dentali, i docenti universitari ecc.) e la loro sinergia nel guardare verso un obiettivo comune: il continuo miglioramento del CdS stesso in un’ottica di sostenibilità della professione, nel tentativo di plasmarla rispetto gli scenari futuri. Spesso gli stessi docenti con i quali lo studente affronta le lezioni frontali sono anche gli stessi che incontrerà come tutor durante il tirocinio: questo rende il processo di acquisizione delle competenze un processo dinamico, tutelato, controllato e salvaguardato nel tempo. I tutor (essi stessi ex studenti del nostro CdS) sono selezionati per le competenze e per le capacità nel lavoro di gruppo e progettuale. Un lavoro di team multiprofessionale che sa dare risultati. Inoltre, proprio perché il CdS garantisce una notevole quantità di ore spese nell’attività da prima operatore, lo sviluppo delle competenze permette una loro immediata applicabilità e spendibilità nel mondo del lavoro subito dopo la Laurea. Lo confermano i dati Almalaurea del 2022: il 100% dei nostri studenti ritiene la formazione professionale acquisita durante i 3 anni di corso molto adeguata e utilizzabile in maniera elevata rispetto il lavoro svolto. Il progetto è, quindi, di comprovata efficacia.

4.
Tra i dati consultabili sul portale Almalaurea*, spicca la valutazione positiva circa le iniziative formative di orientamento al lavoro*. A fronte di questi dati, potrebbe gentilmente illustrare le iniziative portate avanti dall’Ateneo?

L’Ateneo mette a disposizione dei nostri studenti prossimi alla Laurea diversi servizi di placement e questo dipende dalla forte volontà di valorizzare i rapporti con le aziende. Il Career service di Ateneo offre il servizio di orientamento per creare opportunità di inserimento nel mondo del lavoro e raccoglie annunci di lavoro dalle strutture esterne.

Le attività organizzate sono diverse: dal Career Day Job@uniTS al recruiting day con le aziende oppure Jobiri-Consulente di carriera digitale per la scrittura di CV, cover letter e preparazione ai colloqui. C’è da dire che nel caso del nostro CdS è particolarmente impattante la forte sinergia con l’ambito pubblico e privato. Riusciamo a contribuire all’incontro tra domanda e offerta consapevoli del nostro progetto di formazione. A prova di ciò i dati sull’occupazione di Almalaurea aggiornati ad aprile 2023 che vedono un tasso di occupazione del 87,5% e i pareri positivi rispetto i nostri laureati dal mondo del lavoro.