Introduzione
La gravidanza è un momento unico nella vita di una donna ed è caratterizzata da cambiamenti fisiologici complessi che possono influire sulla salute orale della gestante e compromettere quella del nascituro (1). Pertanto il controllo della cavità orale prima e durante la gestazione migliora la qualità di vita della donna, diminuisce l’incidenza delle malattie del cavo orale nel bambino e permette di promuovere una migliore salute orale anche nella vita adulta del nascituro (2-5).
Negli ultimi decenni molti studi hanno inoltre evidenziato l’associazione tra infezioni orali materne ed esiti avversi della gravidanza e anche la possibilità di trasmissione da madre a figlio dei batteri responsabili della patologia cariosa (6-8).
Tutto ciò ha suscitato interesse scientifico e clinico, aumentando l’attenzione professionale e delle istituzioni sui possibili interventi preventivi prenatali nel campo della salute orale.
Specifici programmi educativi attivati nel periodo perinatale (dall’inizio della gravidanza a due mesi dopo il parto) possono avere un impatto sanitario rilevante per l’influenza che hanno sullo stato di salute orale e sui comportamenti preventivi per la salute della gestante e del suo bambino (9). Infatti, durante il periodo gestazionale la madre si dimostra maggiormente ricettiva e interessata ad attività di promozione e prevenzione della salute per garantire il proprio benessere e quello del nascituro (10, 11). I corsi di accompagnamento alla nascita rappresentano quindi un’occasione unica per attuare programmi di prevenzione e offrire alle future madri l’opportunità di intraprendere eventuali percorsi di screening utili sia alla propria salute sia a quella del nascituro. I programmi formativi di prevenzione rivolti alle gestanti da parte degli igienisti dentali nel contesto dei corsi di accompagnamento alla nascita sono finalizzati al duplice obiettivo di formare le pazienti su come prendersi cura della salute orale del nascituro e al contempo informarle sui rischi di complicanze gestazionali determinate da una carente igiene orale. Durante questi corsi, l’igienista dentale può assolvere oltre al ruolo clinico anche quello educativo, analizzando i bisogni e sviluppando strategie di prevenzione mirate. Abbiamo quindi voluto osservare se e in quale misura tale attività influenza l’attenzione alla cura del cavo orale e i relativi comportamenti.
Materiali e metodi
La nostra indagine è stata effettuata su un campione di 152 donne in stato di gravidanza (dal terzo all’ottavo mese di gestazione) afferenti ai corsi di accompagnamento alla nascita presso l’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano nel periodo compreso tra maggio 2014 e settembre 2015.
Nell’indagine di tipo trasversale non sono stati posti limiti di età o criteri di esclusione particolari, così da ottenere un’ampia panoramica di informazioni.
La ricerca è stata eseguita con il supporto e la supervisione dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia che ha permesso l’inserimento di un incontro nel calendario del corso di accompagnamento alla nascita interamente gestito dall’igienista dentale e dedicato alla salute orale.
L’incontro è stato suddiviso nel modo seguente.
- Prima parte: importanza del mantenimento di condizioni ottimali del cavo orale per il miglior esito della gravidanza e per la promozione della salute orale del nascituro.
- Seconda parte: la salute orale della madre. Breve cenno ai cambiamenti ormonali che possono determinare complicanze orali. Descrizione delle principali complicanze che si possono manifestare o aggravare in gravidanza come gengivite, epulide gravidica, parodontite, erosione dello smalto, patologia cariosa, alterata secrezione salivare. Istruzioni per una corretta igiene orale domiciliare e assunzione di fluoro durante la gestazione. Gestione delle cure odontoiatriche durante il periodo gestazionale.
- Terza parte: la salute orale del neonato. Lo sviluppo del cavo orale dalla nascita ai primi mesi di vita. Trasmissione di batteri dalla madre al figlio attraverso gli scambi salivari. Corretto utilizzo di biberon, succhiotto e somministrazione di fluoro. Manovre per la detersione del cavo orale prima e dopo l’eruzione dei denti.
Al termine, è stato lasciato ampio spazio al dialogo per rispondere a quesiti e curiosità.
A ciascuna donna è stato distribuito un depliant informativo (Fig. 1) riassuntivo e integrativo delle informazioni trasmesse durante l’incontro, insieme a un questionario. È stato richiesto di compilare il questionario nei giorni successivi all’incontro e di riconsegnarlo poi al team dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia per permettere alle future madri di elaborare le informazioni ricevute. L’obiettivo dello studio, infatti, è quello di capire se questo programma comunicativo può modificare l’attenzione alla cura del cavo orale da parte delle madri e in che misura ne influenza i comportamenti.
Risultati
L’età media delle donne intervistate risulta essere di 34 anni con un range di età che varia da 25 a 42 anni.
Il 96% del campione dichiara di essere alla prima gravidanza e dunque frequenta per la prima volta un corso di accompagnamento alla nascita.
Dalla figura 2 emerge che le donne intervistate si recano dal proprio odontoiatra per lo più una volta l’anno (81 persone); 28 persone dichiarano di recarsi dal proprio odontoiatra con cadenza semestrale; 12 persone si recano una volta ogni due anni; 31 persone si rivolgono allo studio odontoiatrico solo in caso di necessità.
La maggior parte delle gestanti intervistate dichiara di non avere ricevuto dal proprio odontoiatra alcuna informazione su come affrontare le cure dentali durante la gravidanza e l’89% (135 persone) dichiara che è stato utile ricevere informazioni sullo stato di salute del cavo orale durante il corso di accompagnamento alla nascita; solo 17 persone (11%) non ne hanno visto l’utilità.
Il 93% del campione risponde affermativamente alla domanda “Consiglierebbe a un’altra mamma di partecipare a questo incontro?”.
Dopo l’incontro con l’igienista dentale e dopo aver ricevuto le informazioni adeguate per scegliere i giusti presidi di igiene orale domiciliare, il 52% del campione dichiara di dedicare più tempo all’igiene orale rispetto a prima.
Per quanto riguarda la collaborazione tra ginecologo e odontoiatra/igienista dentale durante il periodo della gravidanza, il 69% del campione dichiara che dovrebbe esserci maggiore cooperazione tra le figure sanitarie a fronte del 30% che ritiene non rilevante tale collaborazione.
Per quanto riguarda le informazioni preventive trasmesse per la cura e il benessere del cavo orale del neonato, il 69% delle future mamme valuta molto utili i consigli forniti durante l’incontro, il 31% li considera abbastanza utili; nessuno ha ritenuto queste informazioni inutili o poco utili (Fig. 3).
Complessivamente la proposta educativa fornita dall’igienista dentale è stata apprezzata dalle gestanti. Il 61% del campione ritiene che le informazioni ricevute siano state molto utili, il 38% le ritiene abbastanza utili, l’1% le considera poco utili, nessuno le ritiene inutili.
La figura 4 mette in luce che il 64% delle donne intervistate ritiene molto utile l’inserimento dell’incontro con l’igienista dentale all’interno del corso di accompagnamento alla nascita, e il 35% lo considera abbastanza utile.
Discussione
Livello di conoscenza in merito alla salute orale da tenere durante la gravidanza
Come abbiamo visto, il 53,3% delle intervistate dichiara di recarsi presso lo studio odontoiatrico di riferimento una volta l’anno, il 18,4% dichiara di recarsi ogni 6 mesi, il 7,9% ogni due anni e il 20,4% solo in caso di necessità. Sottolineiamo questi dati perché sembrano suggerire una certa propensione ad eseguire visite periodiche con scadenza annuale; meno diffusa sembra essere l’abitudine di sottoporsi a controlli semestrali. Risulta comunque ancora elevata la percentuale di coloro che riferiscono di recarsi dall’odontoiatra solo in caso di necessità.
Un altro dato da sottolineare è che il 65% delle donne sostiene che la struttura odontoiatrica di riferimento non le ha fornito alcun consiglio per come affrontare le cure dentali durante la gravidanza.
Conoscenza della figura dell’igienista dentale
Ben più della metà del campione (87%) conosce la figura sanitaria dell’igienista dentale e il suo ruolo. Questo dato ci dà conforto nel sostenere come negli ultimi anni tale figura professionale si sia affermata all’interno del team odontoiatrico. Le informazioni ricevute dalle future madri suggeriscono che tale figura professionale potrebbe affermare ancora di più la propria valenza attraverso il suo inserimento nei corsi di accompagnamento alla nascita per fornire un valido supporto in termini di consapevolezza circa la relazione tra gravidanza e salute orale.
Grado di interesse per le informazioni trasmesse durante i corsi
Dai dati emerge che 135 gestanti, pari all’89% del campione, considerano utili le informazioni sullo stato di salute del cavo orale durante la gravidanza. Addirittura l’88% dichiara di aver appreso informazioni nuove, mai sentite prima. Questo dato conferma quanto sia utile e necessario attivare programmi di prevenzione primaria per informare la popolazione sull’importanza del mantenimento di una buona salute orale in tutte le fasi della vita e in particolare durante la gravidanza e il primo puerperio.
La grande attenzione da parte della popolazione intervistata rivolta al tema della salute orale è confermata anche dal fatto che il 93% del campione consiglierebbe a un’altra mamma di partecipare a questo incontro. Questa informazione sembra suggerire che l’igienista dentale può svolgere a pieno titolo un ruolo di promotore della salute orale anche al di fuori dello studio odontoiatrico. I dati indicano inoltre che il pubblico delle gestanti è particolarmente sensibile e ricettivo in tema di salute orale e quindi questo tipo di incontri, oltre alla promozione della salute in senso lato, può avere un impatto molto importante sulle abitudini di igiene orale che la madre potrà trasmettere al figlio.
Grado di accuratezza dell’igiene orale domiciliare prima e dopo l’incontro con l’igienista dentale
Riepiloghiamo come hanno risposto le intervistate alla domanda “Prima dell’incontro con l’igienista dentale con quanta cura si dedicava all’igiene orale quotidiana?”:
- 59% in modo sommario;
- 26% in modo approfondito;
- 14% molto attentamente;
- 1% non risponde.
I dati dimostrano che la percezione che ciascuna donna ha della propria igiene orale è superficiale.
Dopo l’incontro con l’igienista dentale più di metà del campione (52%) afferma di dedicare più tempo all’igiene orale rispetto a prima, poiché ne ha appreso l’utilità e l’importanza. Questo dato dimostra che, attraverso un’attenta azione di informazione, è possibile stimolare il pubblico a dedicare più tempo alla cura del proprio cavo orale. Una percentuale simile (51%) afferma addirittura di aver modificato le proprie abitudini di igiene orale domiciliare.
Anche questi dati confermano che sarebbe utile attivare programmi educativi abbinati a controlli clinici per verificare l’effettiva propensione alla cura del cavo orale prima e dopo gli incontri. Sarebbe auspicabile creare dei programmi di prevenzione mirati, caratterizzati da controlli periodici e cadenzati nel corso dei nove mesi per verificare le abilità e la motivazione di ciascuna donna a mantenere una buona condizione di igiene orale.
Grado di interesse per le informazioni trasmesse in tema di salute orale del neonato
La salute di ciascuna mamma non può prescindere dalla salute del proprio figlio anche in tema di cura orale. Questo messaggio sembra essere stato percepito dalle donne; infatti il 69% del campione valuta come molto utili i consigli forniti per la cura della bocca del neonato, il 31% li valuta abbastanza utili. Nessuno li ha ritenuti inutili o poco utili. Nei commenti finali al corso molte donne comunicano che sarebbe per loro molto utile riprendere questi concetti dopo il parto, magari con la possibilità di mettere in pratica quello che è stato spiegato. Questo dato suggerisce l’utilità di creare dei momenti di incontro dopo il parto, nella fase neonatale, gestiti dall’igienista dentale durante i quali sia possibile mostrare le manovre per la detersione del cavo orale del neonato e verificare la propensione della mamma ad educare il proprio figlio a mantenere un adeguato livello di igiene orale.
Conclusioni
I commenti raccolti e i dati statistici ottenuti ci permettono di confermare l’ipotesi che ha animato l’intero progetto. Al termine di questa ricerca possiamo infatti confermare che l’igienista dentale può affermarsi a pieno titolo come figura sanitaria in grado di attuare programmi educativi mirati alla donna in gravidanza e al neonato per promuovere corretti atteggiamenti e migliorare lo stile di vita, tutelando così la salute generale dell’individuo.
L’interesse manifestato anche da parte delle istituzioni sui possibili interventi preventivi prenatali nel campo della salute orale permette alla figura sanitaria dell’igienista dentale di inserirsi nel team di specialisti impegnato a mantenere lo stato di benessere della gestante e del suo bambino.
L’alleanza tra igienista dentale e genitori, ancor prima della nascita del neonato, crea una solida base per attivare il processo di educazione e motivazione alla cura del proprio cavo orale nel bambino che diventerà un adulto consapevole. Infatti, la sensibilizzazione delle mamme in attesa, oltre alle implicazioni dirette sulla salute loro e del nascituro, ha soprattutto una importante valenza per quanto riguarda le abitudini di igiene orale, e non solo, che la madre potrà trasferire al bambino e, quindi, all’adulto di domani. Si tratta di un percorso che ha inizio prima della nascita e che prosegue negli anni con controlli regolari.
L’igienista dentale dimostra di essere una figura professionale altamente specializzata nella cura del cavo orale e il suo impegno può essere rivolto sia all’attività clinica sia all’attività comunicativa, realizzando progetti informativi come quello illustrato in questo studio.
La stessa letteratura scientifica ci suggerisce che non è possibile separare la clinica dall’attività di counselling e motivazione del paziente. L’interlocutore deve essere motivato ad attivare corrette abitudini di vita per il suo benessere e per quello dei suoi familiari. Il progetto dimostra che anche un ambito come quello dei corsi di accompagnamento alla nascita, apparentemente distante dalla realtà odontoiatrica, diviene occasione non solo per trasmettere informazioni ma addirittura per stimolare e guidare gli individui ad attivare comportamenti positivi per il benessere del proprio cavo orale.
Il Ministero della Salute ha recentemente elaborato le Raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale e riconosce che tale fase della vita rappresenta un momento unico per la donna e per il suo bambino ma altrettanto delicato e sensibile. Pertanto incoraggia tutti coloro che operano nel campo odontoiatrico e non solo a diffondere informazioni accurate e a creare una sinergia tra le diverse figure sanitarie con l’obiettivo comune di garantire un’assistenza interamente incentrata sul benessere dell’individuo.
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