Di fronte a questa accelerazione del momentum e l’implementazione di piani di End-game, è emersa una nuova frontiera: le nicotine pouches. Queste innovative alternative, insieme ad altre come le e-cig e lo snus, rappresentano una risposta ai crescenti sforzi di combattere la dipendenza dal tabacco.
I “Big Tobacco”, il nome dato ai giganti dell’industria del tabacco, costretti a confrontarsi con una nuova realtà, si sono adoperati nella ricerca e nello sviluppo di queste nuove soluzioni, delineando un futuro in cui la lotta contro il tabagismo assume una nuova forma e significato.
Le nicotine pouches sono piccoli sacchetti che contengono una miscela di sali, nicotina e aromi. Vengono posizionati tra il labbro superiore e la gengiva per consentire al consumatore di assorbire la sostanza attraverso le mucose orali. Il rapido assorbimento e distribuzione della nicotina nel corpo, grazie alla sua liposolubilità, solleva interrogativi sul potenziale impatto sulla salute a lungo termine.
Il metabolismo rapido della nicotina nel fegato, con un’emivita di 1-2 ore, potrebbe comportare una frequente esposizione a dosi elevate, aumentando il rischio di dipendenza e altri effetti nocivi. La nicotina stimola i recettori dell’acetilcolina nel ganglio autonomo, nella midollare surrenale e nelle giunzioni neuromuscolari, causando un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Tuttavia, è dannosa per lo sviluppo cerebrale, riducendo il numero di cellule cerebrali e aumentando i marcatori di apoptosi, come dimostrato da studi su modelli animali.
Durante la gravidanza, la nicotina attraversa la placenta, causando effetti negativi sul feto, come aborti spontanei nel primo trimestre, parto prematuro e basso peso alla nascita. La presenza della nicotina nel latte materno può anche esporre i neonati agli effetti nocivi. La nicotina agisce sui circuiti cerebrali, causando il rilascio di dopamina, che gioca un ruolo fondamentale nella condizione di dipendenza. La nicotina stimola il rilascio di dopamina nel cervello, coinvolgendo neuroni dopaminergici che originano nell’area ventrale tegmentale (AVT) del mesencefalo e innervano il Nucleus accumbens e che giocano un ruolo cruciale nel comportamento di gratificazione e ricompensa, fondamentali nella dipendenza.
La dipendenza dalla nicotina è categorizzata come un disturbo correlato all’uso di sostanze psicoattive nel DSM-IV, caratterizzato da un consumo gratificante e da una sindrome di astinenza che si cerca di evitare. I sintomi di astinenza e il craving possono manifestarsi con variazioni significative nell’umore e nelle capacità cognitive.
Ricerche condotte presso il RIVM (Istituto Nazionale per la Salute Pubblica e l’Ambiente) nei Paesi Bassi hanno evidenziato che i sacchetti di nicotina contengono una quantità sufficiente di nicotina per influenzare il ritmo cardiaco, promuovere e mantenere la dipendenza, e avere effetti dannosi sul cervello dei giovani. L’AFMPS (Agenzia Federale per i Medicinali e i Prodotti Sanitari del Belgio) ha segnalato possibili rischi associati alle nicotine pouches, sottolineando che, nonostante ciò, il prodotto resta una fonte di nicotina, una sostanza considerata tossica. Attualmente, le nicotine pouches sono commercializzate sotto la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti 2001/95/EC, poiché non rientrano specificamente nelle direttive concernenti i prodotti del tabacco, i prodotti farmaceutici o i dispositivi medici. Questa mancanza di categorizzazione specifica ha portato a una regolamentazione più blanda, con minori restrizioni e una carenza di studi e regolamenti riguardanti concentrazione ed efficacia.
La direttiva 2014/40/UE della Commissione Europea, che disciplina la fabbricazione, la presentazione e la vendita di prodotti del tabacco e correlati, non fornisce disposizioni specifiche per le nicotine pouches, nonostante siano state discusse nei documenti preparatori della direttiva. Si è proposto che i prodotti con una concentrazione di nicotina superiore a una certa soglia dovrebbero essere soggetti alla legislazione sui prodotti farmaceutici, mentre quelli con una concentrazione inferiore dovrebbero rispettare determinati requisiti riguardanti etichette, packaging e avvertenze sanitarie. Tuttavia, al momento non sono state introdotte normative specifiche in merito alla concentrazione massima consentita e manca un quadro di regolamento definitivo.
I “Big Tobacco” presentano il loro prodotto come una terapia sostitutiva della nicotina, ma lo promuovono anche come un prodotto di consumo. Questa ambiguità può trarre in inganno i consumatori e favorire l’inizio o l’uso doppio di prodotti del tabacco. Poiché le nicotine pouches hanno effetti simili ai SNUS, è probabile che i consumatori di tali prodotti passino all’uso dei SNUS, che costituiscono una porta d’accesso al fumo. L’introduzione dei sacchetti di nicotina costituisce una significativa minaccia per la salute pubblica, specialmente per i giovani, la cui vulnerabilità è accentuata dalla loro bassa massa corporea e dall’immaturità psicologica. La sfida ulteriore derivante dalla difficoltà di individuarli rende difficile il controllo sociale da parte dei genitori e degli adulti. È fondamentale riconoscere che tali prodotti, con il loro packaging accattivante e una vasta gamma di gusti, possono esercitare un forte richiamo sia sui giovani che sui non fumatori. Un rapporto del 2021 del Bureau of Investigative Journalism ha rivelato che BAT(British American Tobacco) ha finanziato una costosa campagna pubblicitaria su TikTok mirata ai giovani. Utilizzando varie tattiche, tra cui una campagna di marketing da 1 miliardo di sterline, hanno attirato una nuova generazione, inclusi non fumatori, attraverso i social media, concerti ed eventi sportivi. La crescente diffusione di prodotti simili al tabacco, pur privi di esso, richiama l’attenzione sulla continua sfida contro il tabagismo. La proliferazione rapida di questi articoli rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica, poiché alimenta la dipendenza, soprattutto tra i giovani, che possono consumarli in modo discreto e ubiquo. Pertanto, è imperativo adottare misure rigorose di regolamentazione e promuovere l’educazione pubblica per contrastare efficacemente questa emergente problematica sanitaria.