Tanto tempo fa, ma non è una fiaba, in una certa fabbrica gli operai si lamentavano con il padrone per il freddo che sentivano nel locale mensa, un locale che aveva le pareti imbiancate con un tono di blu, e chiedevano di aumentare il riscaldamento; il padrone, non essendo di questa idea, fece invece dipingere le pareti con un tono di arancio: il risultato fu che non solo gli operai non avvertivano più il freddo, ma addirittura venne abbassato il riscaldamento.
Mi sembra una storia abbastanza convincente per capire quanto il colore può influire sull’umore delle persone.
A grandi linee, noi viviamo in un mondo dove inconsciamente, cioè per abitudine, senza che neppure ce ne rendiamo conto, il colore ha una sua collocazione ben precisa: questo fin dall’antichità, perché da sempre a ogni colore era abbinato un significato: per esempio il rosso è sinonimo di passione e forza, il giallo è vitalità, il blu tranquillità.
Il colore come metodo terapeutico era già utilizzato in molte culture antiche, in particolare dell’Egitto, dell’India e della Cina.
In queste tradizioni si è sviluppata una vasta conoscenza del colore e oggi si stanno cominciando a riscoprire queste informazioni che ci arrivano dal passato.
Gli egizi mettevano il colore in relazione con le loro divinità e con i fenomeni della natura. Secondo loro il blu ha maggiore potenza al mattino e in primavera, favorendo il risveglio e la germinazione; il giallo rappresenta l’energia del mezzogiorno e dell’estate, stimola l’intelligenza e favorisce la gioia; il rosso è collegato al pomeriggio e all’autunno e dà vita all’uomo.
Secondo la tradizione indiana sul corpo dell’essere umano agiscono i 7 chakra, centri di energia fisica, psichica e spirituale, a ognuno dei quali è associato un colore.
La medicina cinese parte dal presupposto che tutti gli organi siano collegati tra di loro e che ogni organo abbia un suo colore specifico: lo stomaco è giallo, il colore della Terra; il cuore è rosso, il colore del Fuoco; i reni sono arancioni, il colore dell’Acqua; il fegato è verde, il colore del Legno; i polmoni sono bianchi, il colore del Metallo.
I colori e la loro valenza
Le conoscenze legate all’applicazione dei criteri cromoterapeutici offrono alcune indicazioni importanti.
In base all’effetto che i colori hanno su di noi, possiamo suddividerli in colori caldi e colori freddi.
Caldi: rosso, arancione, giallo.
Freddi: blu, azzurro, viola.
Il verde rappresenta il punto di equilibrio tra questi colori.
I colori caldi, e il rosso in particolare, hanno un effetto eccitante, aumentano l’attività muscolare, la frequenza del respiro e il battito cardiaco: sono quindi riconducibili alla tonicità e all’azione.
I colori freddi, come il blu, abbassano la frequenza cardiaca e respiratoria. Hanno quindi un effetto calmante e rilassante.
Ecco alcuni dei colori più adatti che possono essere usati in uno studio odontoiatrico.
Giallo: è indicato per grandi superfici, può sostituire il bianco essendo il colore più luminoso. Il suo effetto è di luce e di allegria. Il giallo esprime l’affettività non inibita, corrisponde simbolicamente al caldo piacevole del sole. Il suo contenuto emotivo esprime speranza e ottimismo.
Rosa: è il colore pacificatore, è indicato per ambienti dove si vuole ottenere un abbattimento dell’aggressività.
Verde: è considerato il colore della tranquillità, ha un effetto armonizzante e riequilibrante. Ha una potente azione distensiva sull’equilibrio psichico. Ma in uno studio dentistico richiama i colori dei camici dei chirurghi da sala operatoria e quindi deve essere scelto in una tonalità calda tipo il verde salvia.
Azzurro: è il colore dell’anima e dello spirito. Abbassa la tensione muscolare, rallenta il battito cardiaco. E’ indicato nelle grandi superfici, in zone di passaggio e nelle sale di attesa.
Bianco: dà una sensazione di pulizia e di ordine ma anche di monotonia e freddezza. Non va usato in grande quantità.
Arancione: è il colore con la più marcata azione normalizzante nei confronti di diverse funzioni metaboliche dell’organismo. In questa prospettiva rilassa la tensione nervosa quando questa supera i livelli di norma. È anche il colore della serenità e della gaiezza e corrisponde al calore umano e alla magnanimità.
Il colore negli ambienti
Quando pensiamo a uno spazio in uno studio di igiene o di odontoiatria dobbiamo avere come obiettivo quello di migliorare la permanenza dei pazienti nello studio, consapevoli che un ambiente più accogliente, grazie a un accorto utilizzo di luci e colori, riesce a modificare la psicologia del paziente e pertanto il suo stato di benessere perché sappiamo quanto il colore influisce sul nostro stato d’animo.
L’uso del colore non è tenuto sufficientemente in conto nelle progettazioni.
Il paziente è intimidito dal bianco o dal grigio: la sensazione è quella di un ambiente impersonale e spesso i colori delle stanze sono uniformi, per niente differenti da quelli dei camici o dei mobili.
Al contrario il colore delle pareti, dei soffitti, dei pavimenti, degli arredi è fondamentale per umanizzare gli ambienti che sono, ricordiamolo, luogo di «sosta forzata» per i pazienti e luogo di lavoro per gli operatori.
Il colore induce serenità, fiducia, coraggio ma il suo uso adeguato in luoghi di cura richiede l’applicazione ed il rispetto di alcuni principi di cromoterapia.
Indossare il colore
Oltre all’ambiente, un ruolo molto importante è svolto anche dagli operatori che lo animano: odontoiatra, igienista dentale, assistente, insomma tutte le figure coinvolte nell’accoglienza e nella terapia del paziente.
La scelta di camici, bandane, mascherine e altri accessori colorati permette allo staff di comunicare energia, vitalità, attenzione ai dettagli e simpatia, aiutando i pazienti, specie quelli più piccoli, a sentirsi a proprio agio e a sviluppare una percezione positiva nei confronti dello studio e di chi li assiste.
Inoltre, utilizzare piccoli accorgimenti e accostamenti cromatici, scegliere una mascherina o una bandana che portino una gradevole nota di colore risulta positivo per gli stessi operatori che in questo modo esprimono un lato della propria personalità.
L’utilizzo del colore, se ben calibrato, può essere quindi un valido strumento per favorire il benessere di tutti nello studio, dai pazienti agli operatori.