Dopo anni ritorno a parlare di concetti di medicina naturale. Un po’ deluso dagli ultimi eventi, che mi hanno portato a dubitare, non solo della piega che la medicina sta prendendo nel modo, ma soprattutto della classe sanitaria in generale. Tornerei volentieri a discorrere della visione della malattia e della cura di quest’ultima. Per fare ciò, senza disturbare le altre categorie sanitarie, parlerò di qualcosa che ci riguarda direttamente cioè: le afte o stomatiti aftose o ulcere aftose.
Quali sono le cause? In medicina moderna non si conoscono le cause. In effetti se si cerca su Google, a più interrogazioni appare: “Si riconoscono molti fattori scatenanti quali: contatto con oggetti sporchi e con animali domestici; piccoli traumi della bocca (come mordersi la guancia accidentalmente); uso energico dello spazzolino; cibi acidi o piccanti; squilibri ormonali”. Purtroppo, come molti di noi sanno, all’interrogazione del paziente nessuna delle probabili cause indicate trova riscontro. Ci ritroviamo a consigliare i soliti rimedi per curare il sintomo come gel, collutori, eccetera o per i più attrezzati la terapia Laser. Ma la vera medicina è quella che cura la causa non il sintomo. È così per tutti quei colleghi che hanno abbracciato il credo della medicina olistica, tutti i colleghi Esperti in medicina naturale, oppure tutti quei colleghi che sono in possesso di Master in Medicine naturali e scienze naturopatiche, (almeno lo spero non avendo frequentato quel master). Ma anche tutti i colleghi igienisti o odontoiatri che hanno frequentato i miei corsi. È giustoappunto questo il nocciolo della questione, cioè: dobbiamo continuare a mettere toppe, ma anche gel, collutori e quant’altro le case farmaceutiche ci mettono a disposizione, vendere le terapie Laser, oppure dobbiamo curare più profondamente i nostri pazienti? “To be, or not to be: that is the question?” tanto per citare un’espressione Shakespeariana. Credo sinceramente che, considerato il nostro titolo: “Dottore”, noi si debba procedere in un altro senso; cioè nella cura preventiva della causa e non del sintomo.
Tornando al problema: abbiamo tutti notato che nella maggior parte dei pazienti, che soffrono di questa fastidiosa e dolorosa patologia, la cui manifestazione avviene principalmente nei cambi di stagione, nelle situazioni di forte stress e nel periodo di eccessi alimentari.
Suppongo che le domande poste ai vostri pazienti siano riferite a questi casi, tralasciando coloro che soffrono di particolari patologie come il morbo di Cron (1), oppure la sindrome di Behçet (2), tanto per citarne alcune.
Personalmente, tratto questi pazienti integrandoli con del colostro e lattoferrina (in parte già contenuta nel colostro). Il motivo principale risiede nella ricchezza del colostro bovino, che contiene le sostanze riportate in tabella 1.
Vi sono altre componenti, tra le quali: glicoproteina alfa2A, alfa1-antitripsina, alfa1-fetoproteina, alfa2-microglobulina, fattori C3 e C4 del complemento, emopexina, lattoperossidasi, aptoglobina, acido orotico e pre-albumina.
Nel colostro bovino sono presenti in particolare il fattore di crescita epiteliale (EGF), fattore di crescita del fibroblasto (FGF), fattori di crescita insulino-simili I e II (IGF-I, IGF-II), fattori di crescita trasformanti alfa e beta (TGF-alfa, TGF-beta).
Il colostro bovino è, inoltre, ricco di vitamine, in particolare di vitamine A, E, B12, e, in minor misura, anche di vitamina D e provitamina A. Contiene anche minerali tra cui spicca lo zolfo e ferro facilmente assorbibile.
Studi hanno dimostrato che la miscela dei complessi bioattivi del colostro favorisce la crescita dei neonati. Recentemente, è stato scoperto in uno studio in vivo, che il colostro tardivo bovino scremato, sterilizzato e concentrato (SCBLC), era in grado di mantenere l’integrità intestinale (4).
Come sappiamo in medicina naturale tutto dipende da una buona omeostasi dell’intestino.
La lattoferrina esplica diverse funzioni fisiologiche per proteggere il tratto gastrointestinale. L’attività antimicrobica è correlata alla capacità di sequestrare il ferro dai fluidi biologici e/o di distruggere la membrana dei microrganismi. La lattoferrina ha anche la capacità di stimolare la proliferazione cellulare. L’azione antinfiammatoria esercitata dalla lattoferrina è associata alla sua capacità di penetrare nel nucleo dei leucociti e di bloccare la trascrizione del fattore nucleare Kappa B. La lattoferrina umana è un peptide con un grande potenziale per prevenire la morbilità, specialmente nel tratto gastrointestinale (5).
Al giorno d’oggi il nostro sistema immunitario è messo quotidianamente a dura prova da molteplici fattori: microrganismi sempre più resistenti agli antibiotici e tossici, fumo di sigaretta, smog, inquinanti ambientali, sostanze chimiche alimentari e radiazioni, provocano un’attivazione quasi continua del sistema immunitario. Queste minacce sono particolarmente rivolte al nostro intestino. Nella mia pratica clinica, ho notato che somministrando colostro e lattoferrina ai pazienti con afte e afta major ricorrenti, il presentarsi di questa patologia rallentava o addirittura scompariva. Se questa integrazione avveniva a cicli, mediamente ogni tre mesi per un mese, cioè ai cambi di stagione, dove l’organismo è sottoposto e stress ambientali.
Secondo le medicine tradizionali l’equilibrio salutare dipende dal buon funzionamento intestinale.
Il colostro bovino, come abbiamo detto, è ricco di fattori immunitari e fattori di crescita.
Si definiscono fattori immunitari tutte quelle sostanze in grado di potenziare il sistema immunitario, ovvero le nostre difese contro agenti nocivi esterni.
Per concludere questa breve parentesi potrei dire che: il colostro si è dimostrato un efficace rimedio contro le afte, che mediamente i pazienti così trattatati non hanno più avuto problemi e che… come sempre questi articoli tendono ad essere solo dei punti di stimolo e di riflessione per la nostra categoria.
Ad maiora semper cari colleghi!
Bibliografia
- Oral manifestations of Crohn’s disease. C X W Tan, N K H de Boer, H S Brand Review, Ned Tijdschr Tandheelkd. 2018 Jan;125(1):15-20. doi: 10.5177/ntvt.2018.01.17174.
- Recurrent aphthous stomatitis in the diagnosis of Behçet’s disease R S Rogers 3rd Review, Yonsei Med J. 1997 Dec;38(6):370-9. doi: 10.3349/ymj.1997.38.6.370.
- Substances in the Bovine Colostrum A Survey.Sebastian Ganz, Michael Bülte, Zdzislaw Gajewski, Axel Wehrend PMID: 29902818.DOI: 10.15653/TPG-180144
- A Preparation of Cow’s Late Colostrum Fraction Containing αs1-casein Promoted the Proliferation of Cultured Rat Intestinal IEC-6 Epithelial Cells Cairangzhuoma, Mayumi Yamamoto, Xijier, Mizuho Inagaki, Kenji Uchida, Kousaku Yamashita, Shouichiro Saito, Tomio Yabe, Yoshihiro Kanamaru Affiliations expand PMID: 23649260.DOI: 10.1271/bbb.120942
- Protective Effect of Human Lactoferrin in the Gastrointestinal Tract [Article in English, Portuguese] Valterlinda Alves de O Queiroz , Ana Marlúcia O Assis PMID: 23703050.DOI: 10.1590/s0103-05822013000100015