Introduzione
La salute orale va intesa come una condizione di benessere globale dell’individuo, nella dimensione fisica, ma anche psicologica e sociale (1). È noto come l’impatto psicologico delle alterazioni a carico del cavo orale spesso riduca significativamente la qualità della vita (2), influenzando negativamente le attività funzionali indispensabili, come l’alimentazione e la fonazione, gli aspetti psicologici e sociali e non ultima l’esperienza di dolore e disagio (3).
A causa dell’aumento dell’incidenza delle patologie neoplastiche, si sta diffondendo sempre di più l’uso di farmaci coadiuvanti chemioterapici e non, come i bifosfonati, e l’impiego della terapia radiante per il trattamento di tumori del distretto testa e collo e sistemici. Per questo motivo sia pazienti che i caregivers devono essere informati sui potenziali effetti collaterali a livello del cavo orale di tali terapie e devono oltremodo essere motivati ed istruiti circa le strategie preventive al riguardo (4, 5). Le complicanze che possono insorgere sono infatti innumerevoli, sia precoci che tardive, e tra queste si annoverano: mucosite, xerostomia, sanguinamento, disgeusia, disfagia, dolore, trisma, carie radioindotta, gengiviti e parodontiti, infezioni opportunistiche (batteriche, virali, micotiche), disfunzione delle ghiandole salivari, osteoradionecrosi e osteonecrosi farmaco-correlata (6) (Fig. 1).
Esse influenzano in modo negativo la salute orale, con effetto diretto ed indiretto sulla qualità della vita. Indipendentemente dalle condizioni reali del cavo orale tali pazienti ne percepiscono lo stato di salute in modo condizionato, poiché spesso la loro esperienza è influenzata negativamente dalle notizie relative alla diagnosi oncologica (6).
Il ruolo dell’igienista dentale, unitamente al team oncologico, è essenziale per mantenere un buono stato di salute orale nel paziente onco-ematologico, e si esplica su più livelli: istruzioni di igiene orale domiciliare, terapia parodontale, motivazione alla costanza nelle visite di controllo ed alle sedute di mantenimento, per poter garantire assistenza durante l’intera durata della terapia oncologica (7).
Per valutare l’impatto che l’incontro con questi professionisti ha sulla salute orale percepita ed indirettamente sulla qualità della vita del paziente, lo strumento più completo attualmente a disposizione del clinico è il questionario Oral Health Impact Profile (OHIP-49) (8). L’OHIP-49 è composto da 49 domande, divise in 7 argomenti, definiti dimensioni, organizzate in ordine gerarchico secondo un livello gradualmente crescente di complessità: le prime tre dimensioni rappresentano gli effetti più elementari delle problematiche orali, mentre le successive sono maggiormente relazionate alle conseguenze che le patologie hanno sulla vita quotidiana e sul ruolo sociale dell’individuo (9, 10, 11).
Questo studio pilota è nato dall’esigenza di formulare un’indagine sulla percezione della salute orale correlata alla qualità della vita in una popolazione di pazienti affetti da disordini di tipo onco-ematologico, prima e dopo la terapia parodontale non chirurgica. Il fine è quello di valutare l’impatto dell’attività dell’Igienista dentale sulla salute orale nella popolazione osservata in modo multidimensionale, attraverso la somministrazione ripetuta dello strumento OHIP-49.
Materiali e metodi
È stato intervistato, tramite auto-compilazione del questionario OHIP-49, un campione complessivo di 65 persone di età compresa tra i 20 e gli 85 anni.
Le procedure seguite sono conformi alle norme etiche proposte dal comitato responsabile della sperimentazione umana e alla Dichiarazione di Helsinki del 1975. Tutti i pazienti esprimevano consenso scritto alla partecipazione allo studio. Il questionario stesso e le modalità di distribuzione dello stesso erano state precedentemente approvate dal Comitato Etico di riferimento.
I pazienti appartenevano a tre gruppi di analisi:
18 pazienti affetti da disordini onco-ematologici in nuovo accesso presso l’Unita’ Operativa (UO) di Odontoiatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara;
34 pazienti affetti da disordini onco-ematologici già in terapia presso l’UO;
13 pazienti non affetti da patologie sistemiche, in terapia presso l’UO.
Lo studio si è articolato su più fasi:
Fase 1: somministrazione questionario. L’OHIP-49 è stato consegnato ai pazienti in sala d’attesa e da essi auto-compilato in base all’esperienza personale riferita ai 30 giorni precedenti la visita. Il punteggio è stato, poi, calcolato utilizzando il metodo additivo.
Fase 2: valutazione clinica delle popolazioni di pazienti. In prima visita si è effettuata una visita extra ed intra-orale completa di radiografie e status fotografico; visita parodontale con rilevamento dei parametri biometrici parodontali (PPD, BoP, PI, n° tasche ≥5mm), calcolo degli indici: Decayed Missing Filled Teeth (DMFT), Mucosal Plaque Score (MPS), test di frizione dello specchietto.
Fase 3: terapia parodontale non chirurgica. Esecuzione di scaling e root planing (SRP), istruzioni di igiene orale domiciliare (OHI).
A distanza di 90 giorni sono stati rivalutati i pazienti facenti parte del gruppo A: pazienti onco-ematologici in nuovo accesso.
Il protocollo operativo è illustrato nella Tabella 1.
Risultati
Nonostante la numerosità ridotta del campione analizzato, è stato possibile evidenziare come la salute orale di questi pazienti presenti aspetti tipici, sia legati allo stato di salute generale, che correlati alla percezione della stessa. Relativamente alle indagini condotte è emerso che, confrontando i dati relativi ai punteggi totali raggiunti dai pazienti oncologici e dai pazienti sani, i pazienti oncologici presentavano complessivamente punteggi maggiori di OHIP. Le risposte ottenute nel questionario somministrato alla totalità della popolazione indicavano che la salute orale “percepita” era peggiore nei pazienti onco-ematologici (punteggi totali più alti). Tale dato è stato confermato anche dall’analisi statistica (Fig. 2).
La stessa popolazione di pazienti onco-ematologici veniva quindi sottoposta a trattamento parodontale non chirurgico. Osservando i valori ottenuti dalla misurazione dei parametri biometrici prima e dopo terapia si nota come la variazione degli indici BoP e PlI non sia statisticamente significativa (p>0.05), mentre si è verificata una riduzione statisticamente significativa del numero e dell’entità delle tasche parodontali ≥5mm (Fig. 3).
Successivamente i pazienti appartenenti al Gruppo A compilavano nuovamente il questionario (non prima di 90 giorni dalla prima visita). Confrontando i punteggi ottenuti durante le due interviste si notava come i punteggi del secondo questionario fossero diminuiti rispetto a quelli relativi alla prima intervista. Tale dato è stato confermato anche dall’analisi statistica (Fig. 4).
Globalmente è stato osservato che dopo l’intervento dell’igienista dentale, attraverso la terapia non chirurgica e la motivazione, si è ottenuto un miglioramento della “percezione” della salute orale. Tale dato era confermato dal confronto tra i dati raccolti relativi ai pazienti del Gruppo A con quelli del Gruppo B, ovvero pazienti già in trattamento odontoiatrico. In particolare nel Gruppo A la salute orale “percepita” subiva un miglioramento tale da rendere i punteggi registrati simili in tutto e per tutto a quelli ottenuti dal Gruppo B (p>0,05), confermando l’impatto positivo della terapia sui pazienti del Gruppo A. Questo dato assume un’ulteriore valenza positiva alla luce del fatto che i Gruppi C e B siano risultati, attraverso l’analisi statistica, sovrapponibili. Pertanto si evidenzia che nei pazienti del Gruppo A, attraverso la terapia, sia migliorata la percezione della qualità della vita (Fig. 5).
Dal confronto dei punteggi di OHIP-49 somministrati durante la prima visita e la successiva rivalutazione, si è osservato come, nonostante la persistenza di indici di infiammazione elevati, per molti di questi pazienti il punteggio OHIP diminuisse sensibilmente.
Discussione
I risultati suggeriscono che nonostante non vi sia stato un miglioramento significativo nella salute orale in termini oggettivi, si sia comunque verificato un miglioramento della “percezione” di essa con conseguente impatto positivo sulla qualità della vita. Questo dato sottolinea l’importanza del trattamento nella particolare popolazione di pazienti in esame. I punteggi ottenuti con OHIP-49 hanno confermato che la percezione della salute orale nella popolazione analizzata cambi fortemente dopo il contatto tra il paziente e l’igienista dentale, figura molto importante in questi casi poiché si occupa sia degli aspetti clinici della patologia, sia di migliorare l’impatto che le problematiche orali possono avere sulla percezione della salute da parte del paziente, variabile da soggetto a soggetto.
Conclusioni
Viste le buone capacità psicometriche, la semplicità di impiego e la comprensibilità dimostrata, si può concludere che l’OHIP-49 sia un valido strumento per lo studio del profilo d’impatto delle problematiche orali in pazienti affetti da disordini onco-ematologici; ed offre l’opportunità di valutare nuovi e più indicati approcci comunicativi e protocolli di assistenza per questa categoria di pazienti. I risultati hanno dimostrato, inoltre, l’importanza della terapia parodontale di supporto al fine di migliorare le condizioni cliniche orali di questi pazienti per poter prevenire le complicanze che le terapie antitumorali possono indurre nei soggetti affetti, inoltre la terapia di supporto diminuisce l’impatto negativo di queste problematiche sulla qualità della vita. Infine si è confermata l’ipotesi iniziale, ovvero come la percezione della salute orale nella popolazione analizzata cambi fortemente dopo il contatto tra il paziente e l’igienista dentale.
Ringraziamenti
Il lavoro svolto è stato supportato dalla Fondazione Arlotti di Ferrara con la Borsa di Studio per ricerca in campo onco-ematologico elargita nell’anno 2015.
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